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ALTARE DELLA MADONNA DEL VOTO
(di Marco Cecchelli)


     La festa della Madonna del Rosario fu istituita da san Pio V papa, nell’anniversario della vittoria navale riportata dai cristiani a Lepanto e attribuita all’aiuto della B. V. del Rosario (1571).
      Un altare dedicato alla Madonna del Rosario era già presente nell’antica chiesa almeno dall’ultimo ventennio del Cinquecento, epoca a cui risalgono le quindici telette raffiguranti i Misteri del Rosario, di anonimo manierista bolognese e la pala, anch’essa d’un manierista bolognese della stessa epoca - riadattata, quindi usata come saracinesca dell’attuale nicchia - ora in sagrestia, raffigurante La Madonna del Rosario, le sante Anna e Caterina da Siena, san Domenico e il beato Alano de la Roche.(1)
      L’altare, di stucco policromo e ispirato a modelli settecenteschi, è opera di Alberto e Gaetano Alberti (1894). Nella cornice sono stati inseriti i dipinti tardo-cinquecenteschi dei Misteri del Rosario.
      Al centro la nicchia che racchiude il bassorilievo dell’Incoronazione di Maria, opera eseguita nel 1608, dallo scultore Giovanni Zelli di Pistoia, su disegno del pittore M. Ascanio di Fanano.(2)
      All’immagine fu tributato nuovo culto per la liberazione di Gaggio dalla peste del Seicento e dal colera del 1855. Nel 1630, la Beata Vergine del Rosario fu proclama “Regina della Terra di Gaggio”.(3)
      Ogni anno, la II Domenica di Paqua (“In Albis”) e l’8 settembre (Natività di Maria), si celebrano solennemente le due ricorrenze votive.