Icona raffigurante "La Natività della Madre di Dio"
(di Alessandra Bernardi)

(Per avere una spiegazione sintetica delle varie parti dell'icona passa il mouse sui personaggi che sono raffigurati. Per una spiegazione più approfondita clicca sui personaggi)


Cos'è un'icona ?

 

L'icona è una sorta di finestra che introduce nel mondo dello spirito. Essa racchiude un linguaggio particolare, fatto di segni, dove ogni simbolo esprime qualcosa di più di quello che esso rappresenta in sé. La decodifica di questi segni trasmette un messaggio così come avviene in un testo scritto, dove si utilizza un altro sistema di segni : l'alfabeto. L'icona però non è un semplice sistema di segni, ma innanzitutto è un'immagine viva, la cui interpretazione è un sempre un fatto individuale che avviene tramite la preghiera.

Come si legge un'icona ?

 

L'icona è legata indissolubilmente alla Parola. Il linguaggio simbolico mediante le immagini dell'icona riflette infatti la Sacra Scrittura ed il testo della liturgia, ora contemplandoli ora spiegandoli e viceversa.

All'icona si applicano i principi per la lettura e la comprensione della Sacra scrittura, sedimentatisi nella Chiesa primitiva.

Al primo livello avviene la conoscenza del tema iconografico: chi o che cosa viene rappresentato, la corrispondenza piena del tema al testo biblico o alla vita di un santo, alla preghiera liturgica ecc..

Al secondo livello è riconducibile la spiegazione del significato dell'immagine iconografica, del simbolo e del segno. Il secondo livello richiede preparazione ed una più profonda lettura teologica.

Al terzo livello si colloca il legame che unisce la raffigurazione con colui che osserva (il quale si pone queste domande: perché? cosa vuole dirmi?) Questo livello corrisponde alla vita ascetica e di preghiera del cristiano nella quale si richiedono non solo degli sforzi intellettuali, ma prima di ogni altra cosa è richiesto un lavoro spirituale, la costruzione dell'uomo interiore. A questo livello ormai non siamo più noi a penetrare l'immagine, ma l'immagine comincia ad agire su di noi.

Al quarto livello si colloca l'anagogia (dal greco “elevazione”, “ascensione”), lo stato della pura contemplazione, il passaggio dall'invisibile al visibile, alla comunione diretta con il Prototipo (a questo livello si dischiude il senso profondo, nel nome del quale esiste l'icona.

 

(Aleksandr Stal'nov su L'ikona immagine dell'invisibile, a cura di Giancarlo Pellegrini, Dehoniana Libri)























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Il bagno



Maria appena nata ha bisogno di essere lavata. Questa immagine rimanda all'icona della natività di Gesù ove ricorre il medesimo atto: per Cristo si considera un simbolo del sul essere vero uomo, per Maria rientra nell'ordine naturale dei gesti di cui un neonato ha bisogno. "























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Sant'Anna



Sant'Anna ha appena messo alla luce Maria. Appoggia il viso ad una mano, è stanca. L'altra mano è coperta in segno di rispetto nei confronti di colei che ha davanti. È molto più grande degli altri personaggi: è lei che ha compiuto l'atto che viene raccontato da questa icona, ma non è la protagonista dell'evento infatti è collocata a lato anziché al centro della scena. È vestita di rosso: il rosso nelle icone viene utilizzato per separare le cose della terra da quelle del Cielo. "























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Le levatrici



Le levatrici sono qui per aiutare Anna a partorire. Una levatrice porge ad Anna un fuso, simbolo della donna perfetta che stende la sua mano alla conocchia e mena il fuso con le dita (Pr 9,19), è uno dei simboli di Maria. Un'altra levatrice è parzialmente nascosta: questo segno fa pensare ad una “folla” di persone presenti per aiutare Anna nel parto. La terza levatrice è vestita di rosso. Col viso leggermente rivolto verso Anna indica, con una mano, Gioacchino sposo di Anna. "























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San Gioacchino



Gioacchino sposo di Anna e padre di Maria riceve l'annuncio del concepimento di Maria. La tradizione (tramandata da alcuni vangeli apocrifi) racconta che Gioacchino ed Anna, in età ormai avanzata, non avevano figli. Gioacchino si ritirò nel deserto a pregare Dio col digiuno per il dono di un figlio. Un angelo apparve sia a lui che ad Anna ad annunciare che le loro preghiere erano state esaudite. I richiami alla vicenda di Abramo e Sara sono evidenti. "






















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L'abbraccio santo



Dopo l'annuncio dell'angelo, Gioacchino rincasa dal deserto e Anna sua sposa gli corre incontro siglando in un abbraccio la gioia per il dono di un figlio, Maria. Questa scena è nota come “Abbraccio santo”: ci racconta la gioia di una coppia di sposi che nel gesto famigliare ordinario dell'abbraccio celebrano un evento straordinario come il concepimento di Maria libera dal peccato originale. "